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WhatsApp shock: condivisione dei dati con FBI ogni 15 minuti

WhatsApp shock: condivisione dei dati con FBI ogni 15 minuti

Un documento dell’FBI afferma che i federali possono ottenere i dati di WhatsApp in 15 minuti.

Whatsapp viene utilizzato tantissime volte al giorno da 1 miliardo e 600 milioni di utenti attivi, tutti noi lo utilizziamo per parlare con gli amici, i parenti o i colleghi di lavoro. La Privacy degli utenti è sempre stata al primo posto, cosi ci è stato sempre comunicato da Facebook e ora da Meta che è il nuovo nome dell’azienda che gestisce l’applicazione di messaggistica.

WhatsApp e FBI che cosa è successo?

L’organizzazione statunitense Property of the People nasce per controllare la trasparenza dello Stato Americano verso i suoi cittadini. In una delle recenti verifiche ha trovato un documento del FBI che indica tutte le applicazioni che condividono i dati con loro. La notizia che lascia senza parole è che ai primi posti di questo elenco c’è proprio WhatsApp oltre ad altre note applicazioni di messaggistica. Il documento visionato e poi comunicato anche alla nota rivista Rolling Stones, si chiama “Accesso Legale” e puoi visionarlo accendendo a questo link.

Il documento doveva rimanere privato, l’ applicazione di messaggistica WhatsApp risulta profondamente vulnerabile alle ricerche del FBI che da Novembre 2020 ha la possibilità di accedere legalmente ai dati scambiati dall’applicazione. WhatsApp è molto collaborativa con l’FBI, condivide i dati ogni 15 minuti rendendo noto anche il mittente ed il destinatario del messaggio, ma da Ottobre 2021 è diventato tutto più complicato con l’introduzione della crittografia end-to-end.

Al momento non ci sono state ne conferme ne smentite a questa inchiesta fatta in America e si riferisce ai cittadini sul suolo Americano, ma la notizia certamente non può far felici tutti gli utenti di Whatsapp che usano l’App quotidianamente condividendo con i propri amici o i propri partner informazioni private.

Tieni presente che il documento trapelato risale al 7 gennaio 2021. WhatsApp ha implementato backup crittografati end-to-end, riducendo potenzialmente l’accesso ai dati. Telegram protegge i messaggi e le informazioni personali, ma l’FBI può ottenere l’IP di un sospetto. Signal garantisce la privacy dei messaggi, ma fornisce informazioni come data di registrazione e ultimo accesso.

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